Riperimetrazione Parco Regionale Sirente – Velino
A margine della proposta di riperimetrazione del Parco Sirente -Velino
In merito alla proposta di revisione dei confini del Parco Regionale Sirente-Velino, di cui alla nota inviata di recente al Ministro MATTM ed al Responsabile della Direzione Generale per il patrimonio naturalistico del richiamato ministero, si desidera segnalare la fattiva ed autorevole attività divulgatrice e di stimolo svolta dal CAI ed in modo particolare dalla Sezione di L’Aquila con contributi scientifici di suoi alcuni soci nella fase istitutiva.
E’ da ricordare il Bollettino IV serie n°2 (164) –dicembre 1998 “ Il Parco Regionale Sirente-Velino un ponte tra la natura dell’Appennino”
Dal sommario si segnalano gli articoli:
“ Una bibliografia del Parco” a cura di Antonio Porto (CAI AQ) ;
“ Riferimenti ed idee per la pianificazione del Parco” del prof. Giulio Tamburini
A tali contributi hanno fatto seguito nel tempo pubblicazioni tra le quali si ricordano quelle con interventi di soci CAI:
- Il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino: Ambiente, economia e Storia a cura di Antonio Porto ( CAI AQ) e Giandomenico Ciofani- ed Onegroup 2001;
- “ Sirente –Velino Un’area protetta nella rete ecologica dell’Appennino-Studi preliminari al piano del parco naturale regionale- Repertorio cartografico e dei dati- a cura di Bernardino Romano (CAIAQ), Giulio Tamburini- Università degli Studi dell’Aquila- Dipartimento di Architettura e urbanistica- Dipartimento di Scienze Ambientali- edizione Andromeda 2003
- La rivista Altipiani “Modelli di monitoraggio e di pianficazione dei sistemi territoriali dell’Appennino centrale” a cura di Giulio Tamburini- Gangemi editore con gli articoli:
- Le pianure montane interne, elementi di assetto e di valutazione della vulnerabilità: l’altopiano delle Rocche di Alessia Gualtieri ,Bernardino Romano (CAIAQ);
- Il paesaggio vegetale dell’altopiano delle Rocche: classificazione gerarchica del territorio e serie di vegetazione di autori vari trai quali Anna Rita Frattaroli e Luciano di Martino (Soci CAIAQ)
- La montagna Abruzzese- Indicatori di marginalità- edito da CRESA
Quanto sopra per auspicare che la proposta di legge di riperimetrazione del Parco non venga considerata, ma al contrario si avvii – anche con la piena partecipazione del Cai un vero e proprio piano di rilancio di questa area naturale protetta che, per la sua centralità rispetto ai Parchi nazionali abruzzesi, riveste un ruolo strategico nella visione di tutela e di promozione socio-economica dell’Appennino centrale e del suo patrimonio naturale e culturale. Sono urgenti il superamento della fase commissariale e l’approvazione del Piano di assetto naturalistico, per una corretta gestione, capace di rilanciare il Parco e conferirgli il posto che merita tra le aree protette italiane.
Il Parco Regionale del Sirente Velino è un’area estremamente importante per le connessioni ecologiche tra i Parchi nazionali presenti in Abruzzo e in Appennino: qui si trovano specie e habitat di pregio, tutelate da normative nazionali e internazionali. Abbiamo siti noti di nidificazione dell’Aquila reale (Aquila chrysaetos), del Lanario (Falco biarmicus feldeggii), del Falco pellegrino (Falco peregrinus), del Gufo reale (Bubo bubo), aree con presenza di nuclei riproduttivi di Lupo (Canis lupus), zone di presenza e di connessione per l’Orso marsicano (Ursus arctos ssp. marsicanus) – come ricordato dai recenti studi di aggiornamento della cartografia del PATOM – per la cui tutela il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e tante altre amministrazioni nazionali ed europee hanno investito notevoli risorse economiche. Inoltre, nel territorio del Parco è stato recentemente reintrodotto il Camoscio d’Abruzzo (Rupicapra pyrenaica ornata per la quale il Cai molto si è impegnato nell’avvio del progetto di reintroduzione), altra specie per la quale le connessioni nel territorio sono fondamentali per garantirne l’espansione.
A ciò si aggiunge che nel territorio del Parco regionale, sono presenti aree della Rete Natura 2000 (ZSC e ZPS designate dal Ministero dell’Ambiente e approvate dall’UE) la cui gestione oggi è affidata all’Ente Parco.
La proposta del Cai, di visione, d’intesa con le altre Associazioni è coerente con la comunità internazionale che si pone l’obiettivo di aumentare la superficie di territorio protetto e la Strategia dell’Unione Europea per la Biodiversità al 2030, uno dei pilastri fondamentali del nuovo Green Deal Europeo che fissa l’obiettivo di proteggere il 30% del territorio europeo.
E’ inoltre auspicabile l’avvio di un Coordinamento Federparchi tra le Aree Protette d’Abruzzo – Parchi nazionali, Parco regionale e Sistema delle Riserve.
Il Cai potrà essere presente attraverso una risolutiva opera di indirizzo e mediazione, maturata attraverso l’operato di Sezioni e Commissioni, considerando che tutela dell’ambiente, con le positive ricadute sui servizi ecosistemici e la scelta di direttrici di sviluppo a ridotta intensità di uso delle risorse (consentendone il ripristino naturale) si coniugano meglio con distribuite potenzialità economiche maggiori e durature nel tempo.
A tal proposito, nello spirito del Bidecalogo Cai, degli altri strumenti statutari e dei recenti documenti approvati dal Consiglio Centrale Cai di Indirizzo e Coordinamento, in linea con gli Obiettivi di Agenda 2030 e degli investimenti da Next Generation UE e del Bilancio Regione Abruzzo 2021 (da studiare con attenzione), sarebbe opportuno stimolare un coinvolgimento di studiosi ed esperti, anche soci CAI, per dare sostanza al crescente dialogo in atto, nell’interesse superiore della salvaguardia dell’ambiente, del riconosciuto ruolo degli ambiti montani, con le popolazioni locali attori delle scelte future.